Il primo museo ittico sul Lago di Varese! Ebbene si, grazie ad una nostra collaborazione con il comune di Cazzago Brabbia, che vede come richiedente del progetto l’uscente sindaco Emilio Magni, abbiamo realizzato degli ecosistemi acquari che ospiteranno diverse specie ittiche dei laghi provinciali.
Credits Luca Lari
Per chi non lo conoscesse, Cazzago Brabbia è un piccolo paese storico che si affaccia sulla sponda Sud del Lago di Varese (nell’omonima provincia), rinomato per la sua bellezza naturale e la ricca biodiversità, si appresta ad accogliere una nuova attrazione che promette di affascinare residenti e turisti: un piccolo museo ittico dedicato alla scoperta delle specie acquatiche del lago e delle acque dolci italiane che emerge dalle vasche di un ex lavatoio storico che compie il suo centenario.
Lavatoi storici durante il restauro e costruzione acquari.
Questo progetto ambizioso comprende tre acquari tematici, ognuno dei quali ospita una selezione di specie rappresentative dei diversi ecosistemi acquatici.
A livello tecnico, le vasche di dimensioni che raggiungono i 2 metri sono realizzate in vetro spesso della nostra linea azzurra e per una maggiore sicurezza in luoghi pubblici applichiamo la pellicola antisfondamento certificata.
L'impianto di filtraggio comprende un grosso filtro a pressione da laghetto con una capacità di copertura di circa 19000 litri (in confronto ai 3500 litri totali delle vasche). Questo per rendere ancora più stabile il funzionamento biologico delle vasche e poter gestire un elevato carico organico.
Inoltre grazie all'utilizzo di una efficientissima sterilizzazione UVC abbiamo reso sicuri gli acquari e gli ecosistemi da eventuali contaminazioni patogene.
Acquario 1
Il primo acquario si tratta di una vasca in shallow di quasi 2 metri alta solamente 45 cm in modo da poter osservare le specie anche dall’alto e simulare il biotopo di una riva del lago. La sua altezza e proporzioni permettono l’osservazione e la crescita anche delle piante palustri. In acqua invece possiamo osservare le seguenti specie:
ALBURNUS ALBURNUS ‘’Alborella’’
L'Alborella (Alburnus alburnus) è una piccola specie di pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia dei Ciprinidi. Diffusa in gran parte dell'Europa, è una specie autoctona molto comune in Italia, presente in numerosi laghi e fiumi, tra cui il Lago di Varese.
L'Alborella ha una lunga storia in Europa, essendo una delle specie di pesci più comuni nei corpi d'acqua dolce. In Italia, la sua presenza è documentata da secoli. Tradizionalmente, è stata una risorsa importante per la pesca locale, sia per il consumo umano che come esca per la pesca di specie più grandi. Nel corso degli anni, la popolazione di Alborella ha subito variazioni a causa di cambiamenti ambientali, inquinamento e introduzione di specie aliene.
Caratteristiche dell'Alborella
L'Alborella è un pesce di piccole dimensioni, solitamente lungo tra i 10 e i 15 cm, con un corpo allungato e compresso lateralmente. Presenta una colorazione argentea brillante, con una linea laterale ben visibile. L'Alborella si nutre prevalentemente di piccoli invertebrati, larve di insetti e plancton, svolgendo un ruolo cruciale nella catena alimentare acquatica.
Presenza nel Lago di Varese
Nel Lago di Varese, l'Alborella era una specie autoctona molto diffusa. Le acque del lago, ricche di nutrienti e con abbondante vegetazione, forniscono un habitat ideale per questa specie. La presenza dell'Alborella è particolarmente importante per l'ecosistema del Lago di Varese perché rappresenta una fonte di cibo fondamentale per molti predatori, come il Luccio e il Persico reale. Inoltre, la sua abbondanza indica un buon stato di salute delle acque del lago, poiché questa specie è sensibile all'inquinamento e alle alterazioni ambientali.
E’ una specie chiave per la biodiversità del lago che purtroppo sta scomparendo nonostante gli sforzi degli allevamenti ittici di ripopolamento.
Bibliografia
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Zerunian, S. (2002). Condannate all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei pesci d'acqua dolce indigeni in Italia. WWF Italia.
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Kottelat, M., & Freyhof, J. (2007). Handbook of European Freshwater Fishes. Publications Kottelat.
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Bianco, P. G. (1998). Diversity of Barbini (Osteichthyes, Cyprinidae) in Italy, with description of a new genus and a new species. Italian Journal of Zoology.
Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes)
Il Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), noto anche come Gambero di fiume europeo, è una specie di crostaceo d'acqua dolce appartenente alla famiglia degli Astacidi. Questa specie è autoctona di gran parte dell'Europa occidentale e centrale, compresa l'Italia, dove è presente in numerosi corsi d'acqua dolce, tra cui il Lago di Varese.
Il Gambero di fiume ha una lunga storia in Europa, dove è stato ampiamente diffuso e apprezzato per la sua importanza ecologica e culinaria. In Italia, la sua presenza è documentata da secoli. Tuttavia, nel corso del XX secolo, le popolazioni di gambero di fiume hanno subito un drastico declino a causa dell'inquinamento, della distruzione degli habitat e dell'introduzione di specie aliene invasive, come il gambero della Louisiana (Procambarus clarkii), che ha introdotto la peste del gambero (Aphanomyces astaci), una malattia letale per i gamberi autoctoni.
Caratteristiche del Gambero di Fiume
- Colorazione: varia dal verde oliva al marrone chiaro, spesso con una tonalità bluastra o grigiastra. La parte inferiore delle chele è di solito più chiara.
- Dimensioni: può raggiungere una lunghezza di 10-12 cm, inclusi gli arti.
- Chele: robuste e ben sviluppate, utilizzate per la difesa e per la manipolazione del cibo.
Il Gambero di fiume è un onnivoro e si nutre di una varietà di materiali organici, inclusi insetti, piccoli pesci, piante acquatiche e detriti. È una specie notturna, più attiva durante la notte quando esce per cercare cibo.
Presenza nel Lago di Varese
Purtroppo questo gambero vive ormai nei torrenti più elevati della provincia e tende a scarseggiare sempre di più. La protezione del Gambero di fiume e la gestione delle minacce che lo riguardano sono essenziali per mantenere l'equilibrio ecologico del lago e per garantire la biodiversità locale.
Bibliografia
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Holdich, D. M. (2003). Ecology of the White-clawed Crayfish, Austropotamobius pallipes. Conserving Natura 2000 Rivers Ecology Series No. 1. English Nature.
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Füreder, L. (2009). Flusskrebse: Biologie - Ökologie - Gefährdung. Springer-Verlag.
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Gherardi, F., & Holdich, D. M. (1999). Crayfish in Europe as alien species. How to make the best of a bad situation? A.A. Balkema, Rotterdam.
Adonta cygnea ‘’Cozza d'acqua dolce’’
Anodonta cygnea, conosciuta comunemente come Cozza d'acqua dolce o Cozza swan, è una specie di mollusco bivalve appartenente alla famiglia delle Unionidae. Questa specie è diffusa in Europa e in alcune parti dell'Asia, vivendo in acque dolci come laghi, fiumi e stagni. Anodonta cygnea è presente anche nel Lago di Varese.
È conosciuta fin dall'antichità per il suo ruolo ecologico nei corpi d'acqua dolce. La cozza d'acqua dolce è stata oggetto di studio per la sua capacità di filtrare l'acqua e contribuire alla purificazione degli ecosistemi acquatici. Inoltre, le sue valve sono state utilizzate in passato per scopi ornamentali e artigianali.
Caratteristiche di Anodonta cygnea
Anodonta cygnea è facilmente riconoscibile grazie alle sue grandi dimensioni e alla forma caratteristica delle valve.
Le valve sono sottili ma resistenti, e Anodonta cygnea possiede un sifone che utilizza per filtrare l'acqua e nutrirsi di particelle sospese e piccoli organismi. Questo processo di filtrazione contribuisce significativamente alla qualità dell'acqua nel suo habitat.
Presenza nel Lago di Varese
Nel Lago di Varese, Anodonta cygnea trova un habitat favorevole grazie alla presenza di acque calme e a una ricca vegetazione subacquea. La cozza d'acqua dolce si insedia nei fondali fangosi o sabbiosi, dove può ancorarsi saldamente e filtrare grandi volumi di acqua.
Anodonta cygnea è una specie fondamentale per l'ecosistema del Lago di Varese. La sua capacità di filtrare l'acqua e migliorare la qualità dell'ambiente acquatico rende la sua presenza estremamente preziosa. La protezione e la conservazione di Anodonta cygnea sono essenziali per mantenere l'equilibrio ecologico del lago e per garantire la sostenibilità a lungo termine del suo ecosistema.
Bibliografia
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Aldridge, D. C., & Mueller, K. W. (2001). The effect of water quality on Anodonta cygnea. Freshwater Biology.
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Killeen, I., Aldridge, D. C., & Oliver, G. (2004). Freshwater Bivalves of Britain and Ireland. National Museum Wales.
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Young, M., & Williams, J. (1983). The reproductive biology of the freshwater mussel Anodonta cygnea. Journal of Molluscan Studies.
Acquario 2
Il secondo acquario con le sue dimensioni permette di osservare le seguenti specie:
LEPOMIS GIBBOSUS ‘’ GOBBINO’’
Il Persico sole (Lepomis gibbosus), noto anche come pesce luna, è una specie di pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia dei Centrarchidi. Originario del Nord America, è stato introdotto in Europa alla fine del XIX secolo. In Italia, è presente in molti corpi d'acqua, tra cui il Lago di Varese.
Il Persico sole fu introdotto in Europa per scopi ornamentali e per arricchire la biodiversità degli ecosistemi acquatici. Tuttavia, questa specie si è rivelata altamente invasiva. La sua introduzione in Italia risale ai primi del Novecento, e da allora ha colonizzato vari laghi e fiumi, adattandosi bene alle nuove condizioni ambientali. La capacità di sopravvivere in ambienti con diverse caratteristiche e la sua dieta variegata hanno facilitato la sua diffusione.
Caratteristiche del Persico Sole
Il Persico sole è facilmente riconoscibile grazie alla sua colorazione vivace, che varia dal verde oliva al giallo dorato, con macchie arancioni e blu iridescenti. Possiede un corpo compresso lateralmente e una bocca piccola ma robusta. Può raggiungere una lunghezza massima di circa 25 cm, anche se solitamente gli esemplari sono più piccoli.
Presenza nel Lago di Varese
Il Lago di Varese, è un ambiente ideale per il Persico sole. Le acque calme e la presenza di una ricca vegetazione acquatica forniscono un habitat favorevole per l'alimentazione e la riproduzione di questa specie. Nel lago, il Persico sole si nutre di invertebrati, piccoli pesci e larve di insetti, contribuendo al controllo naturale di alcune specie di insetti acquatici.
Tuttavia, la presenza del Persico sole nel Lago di Varese ha anche sollevato preoccupazioni. Essendo una specie invasiva, può competere con le specie autoctone per il cibo e lo spazio, alterando gli equilibri ecologici. In particolare, può influire negativamente sulle popolazioni di pesci locali, riducendo la biodiversità.
Il Persico sole rappresenta un interessante esempio di specie alloctona che si è ben adattata ai nuovi ambienti. Sebbene la sua presenza possa avere impatti negativi sugli ecosistemi locali, studi approfonditi e interventi di gestione possono aiutare a mitigare questi effetti. Nel Lago di Varese, è importante monitorare le popolazioni di Persico sole per garantire la conservazione dell'ecosistema lacustre e delle sue specie autoctone.
Bibliografia
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Brunelli, S., & Gandolfi, G. (1993). Pesci d'acqua dolce. Edagricole.
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Smith, C. L. (1985). The Inland Fishes of New York State. New York State Department of Environmental Conservation.
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Lazzari, G. (2002). Pesci d'acqua dolce e salmastra. Edizioni Greentime.
Scardola (Scardinius erythrophthalmus)
La Scardola (Scardinius erythrophthalmus) è una specie di pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia dei Ciprinidi. Diffusa in gran parte dell'Europa e dell'Asia occidentale, la Scardola è una specie autoctona che popola numerosi laghi e fiumi italiani, incluso il Lago di Varese.
La Scardola è conosciuta e pescata fin dall'antichità. In Italia, è stata sempre considerata una specie comune nei corpi d'acqua dolce. La Scardola ha resistito ai cambiamenti ambientali e all'introduzione di specie aliene grazie alla sua capacità di adattamento. La sua diffusione è stata favorita dalla sua capacità di vivere in acque calme e ricche di vegetazione.
Caratteristiche della Scardola
La Scardola è facilmente riconoscibile grazie al suo corpo allungato e appiattito lateralmente, nonché alla sua colorazione distintiva. Le principali caratteristiche includono: corpo argenteo con riflessi dorati, pinne rosse, e una macchia arancione-rossastra sull'iride dell'occhio.Può raggiungere una lunghezza di 25-30 cm, sebbene gli esemplari più grandi possano superare i 40 cm.
La Scardola si nutre principalmente di piante acquatiche, alghe, invertebrati e piccoli crostacei. La sua dieta variegata e la capacità di adattarsi a diversi tipi di cibo contribuiscono alla sua diffusione.
Nel Lago di Varese, la Scardola svolge un ruolo ecologico importante. Come erbivora, contribuisce al controllo della crescita delle piante acquatiche, prevenendo l'eccessiva proliferazione che potrebbe soffocare altre specie. Inoltre, è una fonte di cibo per numerosi predatori, tra cui il Luccio e il Persico reale.
Bibliografia
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Kottelat, M., & Freyhof, J. (2007). Handbook of European Freshwater Fishes. Publications Kottelat.
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Keith, P., & Allardi, J. (2001). Atlas des poissons d'eau douce de France. Muséum national d'Histoire naturelle, Paris.
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Zerunian, S. (2002). Condannate all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei pesci d'acqua dolce indigeni in Italia. WWF Italia.
Acquario 3
Il terzo acquario con le sue dimensioni permette di osservare le seguenti specie:
Rhodeus sericeus
Rhodeus sericeus, comunemente noto come Rhodeus amaro o semplicemente Amaro, è una piccola specie di pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia dei Ciprinidi. Originario di gran parte dell'Europa e dell'Asia, è presente in diversi corpi d'acqua italiani, incluso il Lago di Varese.
Rhodeus sericeus è conosciuto in Europa fin dall'antichità, e la sua presenza è stata documentata in numerosi bacini idrografici. Questo pesce ha suscitato interesse per la sua biologia riproduttiva unica, che coinvolge un'interazione simbiotica con i molluschi bivalvi. In Italia, è stato introdotto in vari corpi d'acqua sia per scopi ornamentali che per il controllo delle popolazioni di zanzare.
Caratteristiche di Rhodeus sericeus
- Colorazione: maschi con una colorazione brillante durante la stagione riproduttiva, con riflessi blu-verdi e una macchia rossa sul fianco. Le femmine hanno una colorazione più sobria.
- Dimensioni: solitamente raggiunge una lunghezza di 4-5 cm, raramente supera i 7 cm.
- Forma del corpo: corpo piccolo e compresso lateralmente, con pinne ben sviluppate.
Una caratteristica distintiva di Rhodeus sericeus è il suo metodo riproduttivo. Le femmine depongono le uova all'interno delle valve di molluschi bivalvi, dove le larve si sviluppano in un ambiente protetto. Questo comportamento riproduttivo aiuta a proteggere le uova dai predatori e garantisce un ambiente stabile per lo sviluppo dei giovani.
Rhodeus sericeus contribuisce alla biodiversità del Lago di Varese e svolge un ruolo ecologico significativo. Le sue interazioni con i bivalvi non solo aiutano la sua riproduzione, ma contribuiscono anche alla dispersione e alla salute dei molluschi stessi. Tuttavia, la qualità dell'acqua e la presenza di specie invasive possono influenzare negativamente le popolazioni di Rhodeus sericeus.
Bibliografia
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Kottelat, M., & Freyhof, J. (2007). Handbook of European Freshwater Fishes. Publications Kottelat.
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Smith, C., & Reynolds, J. D. (1998). Sperm competition and the evolution of egg guarding in the European bitterling, Rhodeus sericeus. Behavioral Ecology and Sociobiology.
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Aldridge, D. C. (1999). The morphology, growth and reproduction of Unionidae (Bivalvia) in a Fenland waterway. Journal of Molluscan Studies.
Tinca Tinca ‘’Tinca’’
La Tinca (Tinca tinca) è una specie di pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia dei Ciprinidi. Diffusa in tutta Europa e in Asia occidentale, la Tinca è nota per la sua adattabilità a diversi ambienti acquatici. In Italia, è una specie autoctona comune, presente in molti laghi e fiumi, incluso il Lago di Varese.
La Tinca è conosciuta fin dall'antichità per la sua importanza economica e alimentare. Documentata già dagli antichi Romani, la Tinca è stata allevata e pescata in molte regioni europee. Nel corso dei secoli, è stata introdotta in nuovi habitat per migliorare le risorse ittiche locali. La Tinca ha mantenuto un ruolo significativo nella pesca commerciale e ricreativa, grazie alla sua resistenza e alla qualità delle sue carni.
Caratteristiche della Tinca
La Tinca è facilmente riconoscibile grazie al suo corpo robusto e tozzo, coperto da piccole squame coperte da uno strato di muco che la rende scivolosa al tatto. Può raggiungere una lunghezza di 70 cm e un peso di oltre 7 kg, anche se generalmente gli esemplari sono più piccoli.
Presenza nel Lago di Varese
Il Lago di Varese offre un ambiente ottimale per la Tinca grazie alle sue acque calme e alla ricca vegetazione subacquea. Qui, la Tinca trova abbondante cibo e aree ideali per la riproduzione. La sua presenza è un indicatore di un buon equilibrio ecologico, poiché la Tinca contribuisce al controllo della popolazione di invertebrati e alla pulizia del fondo lacustre.
Nel Lago di Varese, la Tinca è apprezzata sia dai pescatori sportivi che da quelli commerciali per la qualità della sua carne, considerata prelibata e nutriente. Inoltre, la Tinca svolge un ruolo ecologico importante, contribuendo alla biodiversità del lago e servendo come preda per grandi predatori come il Luccio e il Persico reale.
La sua presenza stabile e diffusa indica una buona qualità delle acque e un ecosistema ben bilanciato.
Bibliografia
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Keith, P., & Allardi, J. (2001). Atlas des poissons d'eau douce de France. Muséum national d'Histoire naturelle, Paris.
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Kottelat, M., & Freyhof, J. (2007). Handbook of European Freshwater Fishes. Publications Kottelat.
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Zerunian, S. (2002). Condannate all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei pesci d'acqua dolce indigeni in Italia. WWF Italia.
2 commenti
Claudio Pesenti
Complimenti!
Il paese merita una visita per il museo, i murales, le ghiacciaie di lago, il lago…
Emamuele
Veramente un ottimo Lavoro
Finalmente si inizia a valorizzare il territorio di Varese
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