UN NANO ECOSISTEMA PALUSTRE, ECCO MICRO-RIPARIUM
Le forme di vita che abitano gli ambienti palustri si sono adattate ad affrontare grandi sfide. Queste zone si contraddistinguono per il forte legame che hanno con l'acqua, talvolta così abbondante da ricoprire tutto, a volte scarsa, tanto da sparire quasi totalmente per mesi. Questo fa sì che per vivere in queste condizioni variabili solo le forme di vita più adattabili possano sopravvivere. Le piante anfibie palustri possono cambiare totalmente la loro forma per riuscire a vivere sott'acqua e mutare ancora quando questa viene a mancare; nel fare questo molta materia organica come foglie, steli e fiori vengono abbandonati e si depositano sul fondo.
Tutta questa materia però non è uno scarto, ma una risorsa per tutti quegli animali che si nutrono di detrito. Le lumache acquatiche, per esempio, mangiano le foglie in decomposizione; i loro scarti vengono degradati da funghi, microrganismi e batteri che trasformano questo in humus. I vermi che vivono nel fondo, in un ambiente molto difficile dove l'ossigeno scarseggia, scavano tra i fanghi argillosi e humus, miscelando e rinnovando il fondale dove le piante, grazie alle radici, trovano i nutrienti indispensabili per crescere. Come possiamo notare, tutto è collegato e circolare e nulla viene sprecato.
Questi ambienti così complessi sono poi un rifugio ideale per molte specie animali: insetti, pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi vivono all'interno delle zone palustri che vanno protette e difese perché al loro interno custodiscono un enorme concentrato di biodiversità.
MICRORIPARIUM
IMPARIAMO A OSSERVARE PIU' IN PROFONDITA!
All'interno del barattolo vi sono i rappresentanti di tutti i cinque regni delle forme di vita. dai più semplici, composti da un'unica cellula, a quelli più complessi. C'è chi può prodursi il nutrimento da solo, come fanno alghe e piante, a quelli che devono nutrirsi di altre forme di vita per sopravvivere.
Ciò che ci appare come qualcosa di molto semplice è in realtà un complesso equilibrio tra minerali e forme di vita.
In base alle condizioni di luce, temperatura e presenza o meno di acqua, questo ecosistema varia alternando momenti di forte crescita delle piante a rallentamenti e compensazioni da parte delle alghe.
DATO CHE OGNI ECOSISTEMA DI AUTOGESTISCE IN BASE ALLA CONDIZIONI ESTERNE, OGNI BARATTOLO DI MICRORIPARIUM E' UNICO NEL SUO GENERE.
Anche alcuni animali in determinati periodi saranno più o meno presenti, sono reazioni del tutto normali, specchio di ciò che accade in qualsiasi ambiente in natura.
QUALI ANIMALI POSSIAMO TROVARE ALL'INTERNO DI UN MICRORIPARIUM VISIBILI A OCCHIO NUDO?
Sono moltissime le forme di vita racchiuse al suo interno, dato che ogni MICRORIPARIUM è diverso dall'altro non è detto che in tutti siano presenti le stesse.
OSTRACODI:
Piccolissimi invertebrati che si muovono velocemente tra acqua libera e substrato, si nutrono di ogni tipo di detrito di origine vegetale o animale
DAPHNIA:
piccolo crostaceo che si nutre di alghe unicellulari in sospensione
CYCLOPS:
è un minuscolo crostaceo che si nutre di phytoplancton
ANELLIDI(i vermi):
sono molte le specie che possiamo trovare, vivono nella fascia di fondo, si nutrono di detriti e il loro incessante scavare evita la compattazione del terreno portando ossigeno in profondità
ASELLUS:
un crostaceo di "grossa" taglia, comparato agli altri abitanti, è un detritivoro che si nutre delle vecchie foglie cadute sul fondo
GASTEROPODI (le lumache):
Planobarius, Planorbella, Limnea e Physa le vedremo pascolare alla ricerca di biofilm e triti organici sulle superfici delle piante e sul vetro del barattolo. Depongono uova ben visibili protette da una gelatina trasparente
HYDRA:
a volte il loro colore verde può confondere e farle assomigliare ad alghe, ma in realtà sono più simili alle meduse. Si nutrono di phyto e zooplancton
LARVE DI INSETTI VOLANTI:
chironomidi, moscerini, zanzare e libellule possono deporre nel vostro MICRORIPARIUM. Non sono dannose per l'ecosistema, ma le larve di zanzara possono essere, nel caso, aspirate con una siringa senza ago prima della metamorfosi